Dal 24 al 27 giugno 2025, si è tenuta all’ETH di Zurigo la Constructionism Conference 2025, un evento che ha riunito ricercatori, maker, educatori e innovatori attorno alle idee ancora attuali di Seymour Papert.

Questa conferenza ha proseguito il cammino tracciato dal ciclo di incontri Eurologo, di cui è l’evoluzione naturale e che si basa sulla volontà di esprimere una comunità di ricerca ed applicazione in ambito europeo attorno alle idee di Seymour Papert che in passato si concretizzavano proprio negli ambienti per il linguaggio Logo.
Il cambiamento del nome risale al 2010, in occasione della “12th Eurologo Conference” a Parigi. In quegli anni si usava ancora Scratch 1.0, sviluppato in Squeak, ma già si percepiva una nuova fase di apertura e continuità nella comunità.
Queste conferenze hanno sempre rappresentato un punto di incontro tra i compagni di viaggio di Papert – come Wally Feurzeig e Cynthia Solomon – e gli allievi o giovani colleghi, tra cui Mitchel Resnick, Uri Wilensky, Gary Stager, Brian Harvey, solo per citarne alcuni, e figure europee fondamentali per la diffusione del Costruzionismo: Ivan Kalas (Bratislava), Valentina Dagiene (Vilnius), James Clayson (Parigi), Gerald Futschek (Vienna), Celia Hoyles e Richard Noss (Londra), Jenny Sendova (Sofia), Chronis Kynigos (Atene). E poi Jens Mönig, lo sviluppatore di Snap! insieme a Harvey – alcuni di loro presenti anche quest’anno a Zurigo.

Il tema della conferenza  “Costruire comunità, collegare idee” ha voluto sottolineare la forza di una rete di persone che condivide esperienze e continua a esplorare e reinventare i modi in cui impariamo costruendo, facendo, programmando. È questo lo spirito con cui nel nostro piccolo cerchiamo di raccogliere persone e idee attorno alla robotica educativa.

Tra gli speaker di Zurigo la coinvolgente Lea Buecheley, che ha inventato Lylipad e i componenti elettronici integrabili nei tessuti, e ha presentato le sue ultime ricerche sui materiali “poveri” che si possono utilizzare per ottenere incredibili stampe 3D, il dinamico Engin Bumbacher che ha raccontato come un gruppo di insegnanti abbia sviluppato competenze di fabbricazione digitale e progettato soluzioni a problemi reali della propria pratica didattica, la creativa Safinah Ali, ricercatrice e collaboratrice del MIT, che ha mostrato come l’intelligenza artificiale possa supportare l’apprendimento in ambito artistico, il pioniere Ken Khan che ha ha affascinato il pubblico con esempi pratici di come anche i principianti possano usare chatbot per progettare app, e il “nostro” creativo Gary Stager con diversi contributi e un intervento sul futuro in cui ha indicato la visione di Papert come una guida ancora valida per dare una risposta costruttiva e radicale alle sfide contemporanee.

I tanti esempi condivisi dai relatori dimostrano che, ancora oggi, costruire è il modo più potente per imparare — e che le comunità sono essenziali per immaginare insieme il futuro dell’educazione.